Si avete capito bene, quello era un computer.
I miei lo comprarono, assieme alla classica enciclopedia quando avevo 2 o 3 anni e si preparavano a farmi studiare.
Per me rimase sempre un mito, mio padre operaio, mia madre impiegata non me lo fecero praticamente mai usare, così rimase quasi intoccato fino ai giorni nostri. Lo tirai fuori poche volte dalla scatola, ma non avendo idea di cosa fosse la programmazione non siamo mai riusciti a farci nulla.
Era il concorrente economico del più noto Commodore 64, ma a livello di funzionamento era molto simile.
Da Wikipedia:
Lo ZX Spectrum era un computer prodotto dal 1982 fino al 1986 dalla Sinclair Research Ltd, e dal 1986 al 1992 dalla Amstrad. In Europa fu il principale antagonista del Commodore 64 e conquistò un discreto settore di mercato grazie ad un prezzo di listino più economico; infatti le piccole dimensioni, la velocità di calcolo e il prezzo relativamente basso lo resero popolare negli anni ottanta in vari Stati del mondo.
Lo Zx Spectrum esisteva in due versioni, una con una memoria RAM da 48 KB e uno con 16 KB, tutte erano equipaggiate con il famoso microprocessore Z80. Credo lo conoscano tutti quelli della mia generazione che hanno fatto studi tecnico scientifici, io l'ho abbastanza odiato, era il classico processore da laboratorio che si programmava in Assembler, un po' l'antenato dell'attuale Arduino.
Lo ZX Spectrum era il cuore di un sistema in cui la memoria di massa era composta da un mangiacassette e il monitor poteva essere un qualsiasi televisore. Il PC infatti era dotato di un'unità per inviare un segnale video a colori sul canale UHF 36, aveva inoltre un piccolo buzzer che poteva essere programmato per emettere tutta una serie di suoni. L'alimentatore variava da una nazione all'altra in base alla tensione di rete.
Nella scatola era poi presente un manuale con le nozioni base del linguaggio di programmazione Basic. Era dotato di 16 kB di ROM contenenti il linguaggio BASIC, di 16 kB di RAM, espandibili a 48 kB, e di una caratteristica tastiera con 40 tasti multifunzione.
La dotazione hardware di serie era:
processore Zilog Z80A a 3,5 MHz;
16 kB ROM contenente il sistema operativo e l'interprete BASIC;
16 kB RAM (espandibili a 48 kB) per la versione Spectrum 16 kB o 48 kB RAM nella versione Spectrum 48 kB due porte per connettore jack da 3,5 mm;
una uscita RF out;
una porta di espansione per il collegamento di periferiche di espansione.
Le porte jack consentivano l'utilizzo come memoria di massa per un registratore a cassette, collegabile alla macchina mediante un connettore jack, non era tuttavia previsto supporto per un monitor proprietario ma la porta di espansione consentiva il collegamento alle periferiche, come ad esempio delle porte joystick di cui l'home computer era sprovvisto.
Lo ZX Spectrum opera costantemente in modalità grafica, e la sua memoria video può essere indirizzata direttamente. La mappa dello schermo prevede 256x192 pixel, e il font di caratteri, di dimensioni 8x8 pixel, permette la visualizzazione di 24 righe da 32 caratteri. Con l'utilizzo di caratteri più compatti i programmatori arrivarono comunque a ottenere fino a 85 caratteri per riga, sebbene raramente si superasse il limite delle 64 colonne.
I colori base sono: nero, verde, blu, rosso, magenta (porpora), cyan (ciano o azzurro), giallo e bianco. Tutti gli otto colori possono essere presenti sullo schermo contemporaneamente con eventuali zone lampeggianti e altre fisse e dei caratteri con l'extra bright: tramite quest'ultimo accorgimento si ottengono in tutto 15 colori, ma non è possibile usare un colore bright e uno standard nel medesimo quadretto di 8 x 8 pixel.
Sullo ZX Spectrum c'erano 86 parole riservate al Sinclair BASIC: queste includevano comandi (ce n'erano 50), funzioni (31) ed altre parole chiave (5), inserite attraverso uno specifico sistema delle macchine Sinclair. I comandi più comuni richiedevano la pressione di un singolo tasto. I programmi erano infatti forniti quasi esclusivamente sotto forma di listato cartaceo da copiare a mano oppure registrati su musicassette e in questo caso potevano essere trasferiti utilizzando un lettore di musicassette, purché dotato di prese per microfono e cuffie.
Questa caratteristica costituiva contemporaneamente il più grande limite del sistema e il miglior incentivo economico: infatti il computer poteva essere utilizzato anche senza il corredo di costose periferiche, ma la velocità di trasferimento proposta in un massimo di circa 1500 baud, si traduceva in tempi di attesa che, nel caso di programmi particolarmente lunghi, raggiungevano i 5 minuti.
Qui alcuni particolari della scheda elettronica
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