martedì 18 settembre 2018

Tramonto dal Mondolè

La scorsa settimana, dopo una giornata di lavoro, ho avuto il piacere di assistere ad uno spettacolo della natura: il tramonto dal Mondolè.
Di questo monte vi avevo già parlato nell'articolo inerente il nevaio più a sud delle alpi.

http://storieefoto.blogspot.com/2016/07/il-nevaio-del-mondole-il-piu-sud-delle.html

Condivido con voi qualche scatto ottenuto col Huawei P10 Pro e lavorato coi filtri Nik Collection di cui vi avevo parlato a questo link.

http://storieefoto.blogspot.com/2016/04/due-scatti-per-provare-i-filtri-nik.html

Rifatevi gli occhi con tutta questa bellezza della natura. 

In ordine cronologico, gli ultimi istanti di sole con le tonalità calde che man mano diventano più fredde.

Qui siamo appena arrivati in vetta, una foto panoramica col cono d'ombra proiettato sul mare di nuvole non la potevo proprio evitare.


panorama tramonto mondolè val ellero huawei p10 pro valle ellero


tramonto mondolè val ellero huawei p10 pro

Subito dopo il tramonto, l'inizio della famosa ora blu.

tramonto mondolè val ellero huawei p10 pro

Ormai le tenebre hanno vinto sulla luce e, muniti di torcia frontale, ci si avvia verso la macchina.

tramonto mondolè val ellero huawei p10 pro

Come sempre li trovate in alta definizione sui miei profili 500px e flickr.

PS: un click sulle pubblicità a lato o sotto è sempre molto gradito inoltre per chi volesse vi lascio una piacevole lettura fotografica e un libro che uso sovente per le mie gite in montagna.



martedì 11 settembre 2018

11 Settembre 2018 - 11 Settembre 2001

11 settembre 2018 
Son passati 17 anni da quel giorno del 2001. Me lo ricordo benissimo, ero a casa ad aspettare mio padre e Osvi che erano andati sul Mongioie.

Era la loro gita annuale, veniva celebrata un po' come un'impresa, un rito da compiere ad ogni estate.

Io ero in salotto e guardavo la tv, di colpo tutti i canali si spostarono con edizioni straordinarie più o meno professionali sull'inquadratura che è rimasta nella mente di tutti.

Si vedevano le due torri del World Trade Center di New York, un'immagine che quelli della mia generazione erano stati abituati a vedere in tv nella loro infanzia plasmata dal modello americano.


Da li a poco diventerà il simbolo della fine di un' epoca. 
Tutto quello che ci aveva cresciuti stava per finire. Noi degli anni '80 eravamo abituati a vedere quelle due torri quasi come il campanile del paese. Nei cartoni, nei telefilm o al cinema c'era sempre almeno una scena con le Torri Gemelle a dare fiducia. 

Dopo qualche istante un altro aereo si schiantò nella seconda torre e in successione crollarono entrambe.

Il disastro fu enorme.

Da quel momento le due Torri diventaranno quasi un tabù, se chiedete a un ragazzo nato all'inizio del 2000 non saprà quasi neanche cos'erano quelle due torri, se non per il fatto che una volta all'anno le vede in tv nelle commemorazioni.
La società le ha quasi censurate come un ricordo da cancellare, di cui fa paura parlare. Un simbolo di benessere che non esiste più.

Oggi viviamo nella società generata da quell'evento. Sicuramente gli storici del futuro gli attribuiranno un nome ma son quasi sicuro che prenderà inizio dall'11 settembre 2001.

Per ricordare questo giorno ho trovato un'immagine di Larry Towell che mi ha fatto riflettere. 


Probabilmente se fosse accaduto oggi l'uomo avrebbe avuto in mano un cellulare.

Effettivamente se ci pensiamo un attimo questa è stata l'ultima immane tragedia in analogico prima dell'avvento degli smartphone e del digitale diffuso. 
Se il tutto si fosse svolto solo qualche anno dopo avremmo avuto riprese da ogni punto, avremmo visto dal vivo le persone imprigionate ai piani alti o i viaggiatori sull'aereo che si ribellarono e sventarono il probabile attacco alla casa bianca. Avremmo potuto vedere le facce dei terroristi mentre compivano il loro massacro o quelle del vicino di posto in aereo che pregava il suo dio, magari lo stesso del terrorista. 

Ecco, la società è proprio cambiata da quell'evento, anche nelle piccole cose di tutti i giorni.

Anche qui vi lascio qualche lettura interessante.


domenica 2 settembre 2018

Medaglia o Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji

Il 24 Agosto è stato l'anniversario della famosa battaglia di Jsbuscenskij o Isbuschenskij, quella che viene ricordata come l'ultima carica a cavallo dell'esercito italiano.
Siamo nel 1942 e l'esercito in ritirata dalla Russia, dopo aver abbandonato la riva del Don, deve sfuggire all'accerchiamento nemico. 
Fino a qualche anno fa si pensava non esistessero immagini di questo evento poi Carlo Comello, un reduce della seconda guerra mondiale, trovò una foto in un cassetto e si ricordò di averla scattata proprio li. Questa è l'unica immagine che ritrae la battaglia di Jsbuschenskij.


Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji

In realtà come si può leggere dal link sottostante non fu l'ultima carica a cavallo in quanto un altro reggimento attaccò, sciabola alla mano, il 17 ottobre dello stesso anno a Poloj. 

Credo sia giusto ricordarle nell'insieme.

Il 22 agosto 1942 il Reggimento ''Lancieri di Novara'' (5°) caricò a Jagodnji.

Il 24 agosto 1942 il Reggimento ''Savoia Cavalleria'' (3°) caricò a Jsbuschenskij.

Il 17 ottobre 1942 il Reggimento ''Cavalleggeri di Alessandria'' (14°) caricò a Poloj.


https://www.reccom.org/es/2017/08/21/isbuscenskij-lultima-carica-
cavalleria/

Inoltre se consideriamo gli eventi successivi all'8 settembre 1943 il reggimento Piemonte Reale Cavalleria cercherà di sbarrare la strada ai tedeschi diretti su Torino fino al 12 setembre. All'interno di questi scontri ci fu anche una carica nei pressi del campo volo di Savigliano da parte del 1° squadrone.

http://www.regioesercito.it/reparti/cavalleria/regcav2.htm

Ma veniamo al dunque, non sono qui per raccontarvi le cariche di cavalleria, trovate notizie on-line a volontà.
Vorrei parlarvi della medaglia che venne coniata in ricordo della carica di Jsbuschenskij.
Questa è la mia, munita del suo sacchetto originale del produttore Lorioli Fratelli.

Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji

Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji

Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji

Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji

La medaglia si presenta sotto la forma di croce a bracci uguali. Il materiale è bronzo e venne fatta coniare dall'ANAC nel 27° anniversario della carica (1969). La ricevettero tutti i reduci viventi assieme ad un diploma nominativo.
Sul fronte è presente una scena che ritrae 4 cavalli montati da militari armati di lancia che stanno caricando più il posteriore di un quinto che sfugge dalla scena. La rappresentazione è incisa sui bracci orizzontali. E' molto bella, definita e ricca di movimento. 
Sul braccio superiore è presente lo stemma del Savoia Cavalleria, su quello inferiore quello dei Lancieri di Novara.
Il retro è più semplice e meno decorato. Sul braccio in alto e su quello in basso sono rappresentate tre lance incrociate.
In orizzontale sui bracci laterali sono ricordate le due cariche con le relative date: 
Jagodnji 22-8-1942
Jsbuschenskij 24-8-1942
Il nastrino è formato da 4 bande dei seguenti colori Rosso, Nero, Rosso, Bianco. Il rosso è molto più sottile rispetto agli altri due colori.
Il sistema di fissaggio al nastrino è composto da un "anello" di forma trapezoidale fissato alla croce tramite un attacco sferico, non si vedono saldature.
Ho deciso di descrivere dettagliatamente questa medaglia perchè ultimamente ne ho viste alcune su ebay vendute a prezzi intorno agli 80-100 euro che non rispettano queste linee. Gia mi paiono tanti per quella coniata, che non dimentichiamo è una medaglia di fine anni 60, spenderli per una variante di cui non si è sicuri mi sembra folle.
Questa medaglie "alternative", sono ottenute per fusione, il materiale pare più chiaro, i dettagli sono meno definiti, ma quello che le rende subito distinguibili da quelle che vennero donate ai reduci è la presenza di un attacco a forma tubolare saldato alla croce e un anello tondo.
Voci dicono che venne ritrovato un lotto di croci ottenute per fusione mancanti dell'attacco. Qualcuno ne creò uno al volo e iniziò a metterle sul mercato per pochi euro. Purtroppo non esiste documentaizone su questa medaglia perciò dire se sono false o se qualche reduce ne ricevette una in fusione è difficile a dirsi. Io tutte quelle che ho visto accompagnate da diploma o bustina sono come coniate.
Metto qualche foto presa dal web per farvi vedere la differenza.


Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji


Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji


Medaglia  Croce commemorativa della battaglia di Isbuschenskij e Jagodnji


Come le altre volte vi lascio i link a qualche buona lettura. Le prime sono inerenti la ritirata di russia, la seconda un po' più da collezionisti di medaglie e faleristica in genere.