martedì 15 settembre 2020

Restauro parti di un acciarino per fucile da caccia ad avancarica

Buonasera signori, due settimane fa ho avuto una gran botta di fortuna.

Sistemando tra il materiale di mio padre ho trovato, all'interno della scatola di una serratura, i pezzi del meccanismo di scatto di un fucile da caccia ad avancarica. Quello che viene comunemente chiamato acciarino o piastra.

Giuro che non vi sto raccontando una bugia.

Purtroppo già a prima vista si vedono fessure nel materiale che ne compromettono la meccanica rendendolo poco più di un blocco di ruggine.

Ho pensato di dargli una sistemata e ho fatto un piccolo video in cui vi descrivo le singole fasi.


Sul blog cercherò di andare un po' più nel dettaglio.

La prima fase è stata quella di smontare il tutto. Sono stato abbastanza fortunato perchè le viti sono venute via senza troppa fatica.

Ricordatevi in questa fase la massima attenzione, perchè se rompete il filetto di una vite o la spanate non è così facile trovarne una uguale all'originale. Anzi direi quasi impossibile. 

Le viti in certi casi non vogliono proprio saperne di svitarsi, se dovete fare un lavoro puramente estetico vi consiglio di lascarle dove sono e trattare il tutto come un unico blocco.

Se invece siete obbligati a rimuoverle, la prima tecnica è quella di battere sulla testa col cacciavite adeguato. Logicamente avrete prima bagnato il tutto con abbondante sblocca filetti lasciandolo agire per qualche ora o giorno.

Un'altra tecnica per sbloccare una vite è quella di scaldare il pezzo, giocando sulla dilatazione termica, potete farlo più volte, ad ogni tentativo aggiungete svitol o sbloccante.

Se non vi interessa salvare la vite, e con questi metodi non siete riusciti a sbloccarla, le strade successive sono quella di forarla o usare appositi estrattori che hanno una specie di filetto antiorario. Vi lascio qualche link in basso.

Quando abbiamo svitato tutte le viti e i pezzi sono liberi, possiamo preseguire con la rimozione della ruggine, ne ho già parlato diverse volte sul blog, quindi vi rimando agli articoli sull'argomento.

http://storieefoto.blogspot.com/2016/05/pulizia-ferro-arrugginito-con-acido.html

http://storieefoto.blogspot.com/2015/09/prove-e-test-di-rimozione-della-ruggine.html

http://storieefoto.blogspot.com/2014/11/pulizia-e-restauro-tramite-lelettrolisi.html

In questo caso ho scelto di usare l'evaporust. Avendo usato parecchio svitol ho avuto l'accortezza di sgrassare i pezzi con acetone in modo da facilitare l'azione del prodotto.

Dopo due giorni a bagno, la ruggine era completamente sparita, ho quindi pulito per bene i pezzi usando il dremmel con la spazzola d'acciaio.

A questo punto ho provato a vedere se il ferro si ossidava naturalmente, ma non ho avuto un risultato accettabile ho quindi pensato a come brunire un vecchio acciaio.

Esistono brunitori a freddo che danno colorazioni più o meno blu, sarebbe stato il metodo più facile, ma su un pezzo d'epoca non mi sembrava la soluzione più coerente. Ho quindi provato a brunire a caldo con olio. 

Il procedimento da usare è lo stesso della tempra in olio, ma andrebbe usato olio motore esausto. Io non avevo olio motore, ho quindi usato lo stesso olio di semi che uso per temprare le lame dei coltelli, come avete visto in altri post.

Per brunire bisogna raggiungere il colore desiderato scaldando il pezzo e poi immergerlo nell'olio. Si fermerà la colorazione al livello voluto e si creerà anche una sottile patina protettiva. Tenete conto che l'olio tenderà a scurire l'oggetto, quindi dovreste fermarvi un po' prima del colore desiderato.

Se invece volete fare una brunitura a caldo, come si faceva sulle canne dei fucili, dovete preparare un bagno di acqua con una soluzione di soda caustica (idrossido di sodio) e salnitro (nitrato di potassio). 

Le dosi consigliate sono:

300 grammi di nitrato
500 grammi di soda
1000 grammi di acqua

Dovete avere una vasca di acciaio inox per evitare che la brunitura avvenga anche sul contenitore.

Mette l'acqua, poi la soda e infine il salnitro. ATTENZIONE perchè la soda caustica aggiunta all'acqua genera una reazione fortemente esotermica che sviluppa moltissimo calore, quindi versatela un cucchiaio alla volta muniti di guanti e occhiali.

La soluzione andrà scaldata e mantenuta vicina alla temperatura di ebollizione intorno ai 120 -130 °C. Se avete un termometro a pistola usatelo per tenere d'occhio la temperatura del bagno.

A questo punto sgrassate il ferro da trattare, per sicurezza potete fare anche un bagno in acido cloridrico che eliminerà tracce di altre bruniture o ossidazioni.

Quando il ferro sarà completamente pulito immergetelo nel bagno bollente per 20-50 minuti legato con un fil di ferro o inox in modo che non entri in contatto con la vasca. Fermatevi quando il colore vi aggrada.

ATTENZIONE durante il bagno l'acqua evapora, fatevi un segno del livello da mantenere e integratela pian piano. Quando aggiungete acqua fredda prestate attenzione perchè si abbassa il punto di ebollizione e la soluzione potrebbe traboccare a causa delle bolle che si generano.

Una volta concluso il trattamento, dovrete sciacquare i pezzi con abbondante acqua, aspettate che asciughino quindi oliateli. Prima di usarli lasciateli riposare per qualche giorno in un panno oliato.

Se volete trovare metodi antichi di colorazione e bruniture dei metalli fatevi un giro sul link che vi lascio qui sotto.

http://www.earmi.it/varie/bronzatura.htm

Se invece volete risparmiare tempo e non vi sentite tranquilli a fare i piccoli chimici potete usare un brunitore a freddo, ne esistono di diversi colori e marchi. Vi lascio qualche prodotto qui sotto.


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