giovedì 23 gennaio 2014

L'alpino Bartolomeo Beccaria

Quella che ora andrò a condividere con voi su storie e foto è la dimostrazione che i giovani di oggi non sono quello che vogliono farci credere i media.
Al contrario ce n'è ancora qualcuno che crede negli antichi valori delle nostre zone e che, invece di andarsi a distruggere in discoteca o perdere tempo al bar, preferisce riscoprire la storia della sua famiglia riportando a casa un pezzo di storia.
I miei più sentiti complimenti ad Andrea Bertolino, alunno del liceo scientifico di Mondovì, a cui va anche un doveroso grazie per avermi dato l'opportunità di pubblicare su questo piccolo spazio la storia di un suo prozio caduto in Russia.

Ecco il suo racconto.

Il 5 gennaio del 2012, uno degli ultimi giorni delle vacanze natalizie, ero a pranzo dai miei nonni paterni. Finito di mangiare, non mi ricordo come, ci siamo messi a parlare dei vari bis e trisnonni, allora mia nonna è andata a prendere un album di vecchie foto e si è messa a sfogliarlo e a indicarmi i nomi delle persone immortalate nel bianco e nero. Dopo un po' di pagine ho subito adocchiato una foto di un militare alpino, che a parer mio poteva risalire circa agli anni '40. La mia passione per la storia militare mi ha subito portato a chiedere notizie di quel giovane in divisa, mia nonna mi rispose che si trattava di suo zio, morto in Russia durante la seconda guerra mondiale, il suo nome era Bartolomeo Beccaria. Purtroppo nessuno si ricordava la data di nascita, dato che mi era indispensabile per avviare una ricerca su Onorcaduti, mi sono rivolto agli amici di Miles. Il mondo di internet ha prontamente dato la sua risposta, Bartolomeo Beccaria nato a Mondovì li 06/09/1919, in forza alla 306 sez Sanità Alpina della divisione Cuneense, caduto in terra russa li 11/01/1943.

Forte di queste informazioni ho contattato l'Archivio di Stato di Cuneo e mi sono fatto inviare il foglio matricolare da cui ho ricavato altri dettagli sul mio prozio scomparso: soldato di leva il 13 aprile 1940, tale nell'ospedale militare di Savigliano dal 3-1-1941 al 30-6-1941, ecc

Bartolomeo era giunto in Russia il 28 luglio 1942 per prendere parte all'operazione “Blu”, che prevedeva la distruzione del raggruppamento sovietico sul fiume Donec, la conquista del Dombass, l'invasione del Kuban e del Caucaso, il raggiungimento del Don e del Volga , la neutralizzazione dell'importante centro manifatturiero di Stalingrado.

Questi progetti, in gran parte, riuscirono e l'ARMIR (Armata Italiana in Russia) forte di 230.000 uomini si attestò lungo il Don per proteggere la 6a armata tedesca impegnata a Stalingrado.

Il 26 ottobre mio prozio venne ferito in combattimento e ricoverato nel grande centro ospedaliero di Rossosch, città che ospitava anche il comando della Cuneense.

Il 16 dicembre i Russi lanciarono una grande offensiva lungo il Don e il 17 travolsero la divisione Ravenna (catturando il cognato di Bartolomeo, mio bisnonno Andrea Bono che morirà tre mesi dopo nel campo di prigionia di Tiomnikov) spezzando il fronte in due sacche, una che chiudeva Stalingrado e il XXXVo Corpo d'Armata Italiano e una che chiudeva il resto dell'Armir.

Nei giorni successivi i Russi penetrarono sempre più in profondità le linee italiane, l'11 gennaio mio prozio morì in combattimento.

In Russia rimasero 95.000 nostri connazionali, dei quali 60.000 morti nei campi di prigionia.

A questo punto consideravo la mia ricerca conclusa, comunicai i risultati a mia nonna e lei ne fu felice.

Per un inaspettato colpo di fortuna appena 40 giorni dopo aver postato la richiesta di informazioni su Miles venni contattato da una persona che mi disse di avere importanti informazioni su mio prozio, vidi il messaggio il giorno dopo averlo ricevuto e chiamai subito il mittente, mi disse di essere un importante membro dell'ANA (Associazione Nazionale Alpini) e di essere venuto in possesso della piastrina di Bartolomeo Beccaria tramite un suo collaboratore russo e di raggiungerlo subito a Carcare (SV), dove si stava svolgendo una commemorazione delle “Marce del Davai”.


Naturalmente partii subito e dopo una commovente cerimonia si può dire che mio prozio sia tornato a casa, esattamente 70 anni dopo la sua partenza.

Andrea Bertolino

Ed ecco alcune foto 

Bartolomeo Beccaria

Alpino Bartolomeo Beccaria Mondovì Armir Csir Russia

La Piastrina dell'alpino Bartolomeo Beccaria

Piastrina Alpino Bartolomeo Beccaria Mondovì Armir Csir Russia


Infine vi metto i link di 3 articoli che potrebbero benissimo essere correlati a questa storia

http://storieefoto.blogspot.it/2013/06/croce-di-ghiaccio-ice-cross.html

http://storieefoto.blogspot.it/2013/03/distintivo-commemorativo-della-campagna.html

http://storieefoto.blogspot.it/2013/01/mostra-70-anniversario-battaglia-di.html

Now I'm going to share with you is proof that the youth of today are not what the media want us to believe.
On the contrary, there is someone who believes in the old values ​​and prefers to rediscover the history of his family back home a piece of history.
My warmest congratulations to Andrea Bertolino, a student at the high school in Mondovi, which also goes a dutiful thanks for giving me the opportunity to publish in this little web space the story of his great-uncle died in action in Russia in 1943.

Here is his story .

On January 5, 2012, one of the last days of the Christmas holidays, I was having lunch with my paternal grandparents . After eating, we started to talk about the various bis and great-grandparents . My grandmother took an album of old photos and started leafing through it and tell me the names of the people immortalized in black and white. Shortly after I spotted a picture of an alpine military , which in my opinion could go back around the 40s. My passion for military history made ​​me ask about that young man in uniform, my grandmother told me that it was her uncle, who died in Russia during the Second World War, his name was Bartolomeo Beccaria . Unfortunately, no one remembered the date of birth. It was required to start a search on ONORCADUTI . I asked to our friends at Miles's Forum . The world of internet has readily given his answer , Bartolomeo Beccaria was born in Mondovi 09/06/1919, pursuant to section 306 of the Health Alpini Cuneense division, fell into Russian land them 01/11/1943.

Armed with this information I contacted the State Archives of Cuneo and I did send the serial number on the sheet from which I have gained other details about my great-uncle died: conscript April 13, 1940, he was in the military hospital of Savigliano from 3 - 1-1941 to 06/30/1941, etc.

Bartholomew had arrived in Russia July 28, 1942 to take part in the operation "Blue", which included the destruction of the Soviet grouping on the Donets River, the conquest of Dombass, the invasion of the Kuban and the Caucasus, the Don and the achievement of Volga, the neutralization of the important manufacturing center of Stalingrad.

These plans were successful and ARMIR (Italian Army in Russia) consisting of 230,000 men which stood along the Don to protect the German 6th Army at Stalingrad committed.

On October 26, my great-uncle was wounded in combat and hospitalized in the great hospital of Rossosch, a city which also housed the command of Cuneense.

On December 16, the Russians launched a major offensive along the Don and 17 swept the division Ravenna (capturing the brother Bartolomeo, Andrea Bono my great-grandfather who died three months later in prison camp Tiomnikov) breaking the front two pockets, one that closed XXXV Italian Army Corps in Stalingrad and one that closed the rest of Armir.

In the following days the Russians penetrated deep into the Italian lines, January 11, my great-uncle died in combat.

In Russia, 95,000 men were killed, 60,000 of them in prison camps.

At this point I considered my search ended, I communicated the results to my grandmother and she was happy.

For an unexpected stroke of luck just 40 days after posting the request for information on Miles I was contacted by someone who told me he had important information about my great-uncle. I saw the message on the day after you received it and called the sender immediately, told me to be an important member of the ANA (Associazione Nazionale Alpini) and be in possession of the dog tag of Bartolomeo Beccaria. I joined him immediately in Carcare (SV), where he was conducting a commemoration of the "Gears of Davai."


After the ceremony I can say that my great-uncle returned home, exactly 70 years after his departure.

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