Dopo un periodo di assenza torno su Facebook.
Ero sparito circa 4 mesi fa dopo un periodo di inattività.
Non so ancora se ho fatto bene o male a prendermi questo periodo di pausa dal più famoso dei social, non mi portava molte visite sul sito e quindi ho provato a lasciarlo perdere per un po'.
Oggi sono tornato, principalmente mi spiace lasciar sparire nel dimenticatoio tutte le raccolte di foto che ho fatto negli anni e i contatti con quelli che mi seguono su quel mondo.
Per chi non lo sapesse Storieefoto è anche su instagram, basta cercare l'omonimo profilo e vi lascio il link diretto in basso.
Mentre su Facebook Storieefoto è una raccolta di album fotografici a tema, su Instagram cerco di pubblicare un'immagine al giorno. Il tema è scelto ogni tre giorni rispettando la regola di tre foto a colori e tre in bianco e nero.
Per le foto a colori i temi variano a seconda della giornata, per quelle in bianco e nero invece tendo a seguire un argomento più ampio. Ad esempio in questo periodo sto passando in rassegna i mezzi militari del regio esercito durante la seconda guerra mondiale.
Non è facile trovare foto interessanti in bianco e nero che non siano le solite viste e riviste, ma cerco di impegnarmi.
Se vi ho fatto venire un po' di acquolina in bocca seguitemi sui social cercando Storieefoto o cliccando sui link sottostanti.
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Grazie a tutti.
Storie e Foto blog personale di Claudio Galli. In questo blog si parlerà principalmente di storia locale del cuneese dal racconto di semplici storie al restauro di piccoli oggetti e collezionismo, passando per la fotografia. Spero di fare cosa gradita condividendo quel poco che so o che ogni tanto cerco di inventarmi. PS: se poi farete anche un click su una delle pubblicità a fianco per voi sarà un secondo e per me un piccolo aiuto.
lunedì 18 febbraio 2019
domenica 3 febbraio 2019
Come ricostruire oggetti in resina
Volevo condividere con chi mi segue una ricostruzione che ho recentemente terminato.
L'oggetto che ho ricreato non è nulla di entusiasmante, ma la tecnica può essere usata per riprodurre qualsiasi cosa che vi viene in mente.
Nello specifico io ho duplicato un manico di una posata da cucina.
Qualche tempo fa mia suocera chiede se sapevo come rifare l'impugnatura che negli anni si era consumata.
Poco prima avevo comprato la resina sintafoam della prochima e la gomma siliconica dello stesso produttore.
Devo dire che, anche se non l'avevo mai usata, è stata abbastanza facile da utilizzare.
Prima di andare avanti vi ricordo che sono reagenti chimici pericolosi per l'uomo, quindi munitevi di un grembiule, un paio di guanti in gomma e non togliete mai gli occhiali protettivi durante la lavorazione.
Ecco come si presentava il manico da ricreare.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di creare il calco negativo con la gomma siliconica. Per fare ciò sono partito da una posata col manico abbastanza intatto.
Ho costruito un contenitore che lo ricoprisse bene, ma allo stesso tempo non troppo largo in modo da evitare sprechi di gomma. Ho utilizzato una bottiglia del latte che ho ritagliato e avvolto su se stessa chiudendo il tutto con del silicone, potete usare anche la colla a caldo. In ogni caso va bene qualsiasi scatolina di plastica o di cartone rivestito con del cellophane. State attenti a non usare contenitori in ceramica o vetro perchè alla fine del tutto per togliere il calco dal contenitore bisognerà romperli.
Le dimensioni devono essere sufficienti a garantire la solidità dello stampo.
A questo punto ho miscelato la gomma siliconica GLS-50 col suo catalizzatore T30, che ne innesca la reazione, in misura del 5%.
Vi servirà un bilancino di precisione per poter dosare i due reagenti.
Io ne usata un po' più di 100 grammi quindi ho messo circa una siringa da 5 ml piena oltre il fondo scala di catalizzatore.
Una difficoltà che ho incontrato è stata quella di capire quanta gomma siliconica fosse necessaria per ricoprire l'oggetto da ricreare. Per risolvere il problema ho riempito il contenitore con acqua fino all'orlo, ho poi inserito il manico all'interno in modo che l'acqua fuoriuscisse e ho misurato quanta ne era rimasta. In buona approssimazione l'acqua rimanente corrisponde alla gomma che vi servirà.
Se volete evitare che si creino troppe bolle nello stampo che influiscono negativamente sulla riuscita del lavoro state attenti quando miscelate i due componenti a non inglobare troppa aria. Dovete miscelare delicatamente e lentamente in verticale facendo esattamente l'opposto di quello che si fa quando si montano gli albumi a neve.
Ottenuta la miscela pronta a indurirsi l'ho versata nel contenitore e immerso il manico da riprodurre.
La parte più difficile è stata quella di trovare il baricentro per far si che lo stampo si solidificasse in verticale. Ho provato a legare il forchettone in diversi pumti e alla fine ho posizionato il tutto senza più muoverlo.
Non preoccupatevi di fare in fretta e curate i dettagli perchè per la vulcanizzazione completa servono anche 18-20 ore e avete circa un'ora di tempo per la messa in posa. Le tempistiche dipendono dalla temperatura ambiente, l'ideale è rimanere tra i 20 e i 40 gradi centigradi.
In caso la gomma siliconica non indurisse i problemi possono essere due:
- avete messo poco catalizzatore, ve ne accorgete se dopo un'ora la gomma è ancora completamente liquida. In questo caso dovete togliere la gomma dal contenitore e rimiscelare il tutto aggiungendo il catalizzatore necessario.
- la temperatura è troppo bassa, ve ne accorgete se dopo 10-20 ore lo stampo è gelatinoso e appiccicoso, in questo caso basta spostare il tutto vicino ad una fonte di calore.
L'oggetto che ho ricreato non è nulla di entusiasmante, ma la tecnica può essere usata per riprodurre qualsiasi cosa che vi viene in mente.
Nello specifico io ho duplicato un manico di una posata da cucina.
Qualche tempo fa mia suocera chiede se sapevo come rifare l'impugnatura che negli anni si era consumata.
Poco prima avevo comprato la resina sintafoam della prochima e la gomma siliconica dello stesso produttore.
Devo dire che, anche se non l'avevo mai usata, è stata abbastanza facile da utilizzare.
Prima di andare avanti vi ricordo che sono reagenti chimici pericolosi per l'uomo, quindi munitevi di un grembiule, un paio di guanti in gomma e non togliete mai gli occhiali protettivi durante la lavorazione.
Ecco come si presentava il manico da ricreare.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di creare il calco negativo con la gomma siliconica. Per fare ciò sono partito da una posata col manico abbastanza intatto.
Ho costruito un contenitore che lo ricoprisse bene, ma allo stesso tempo non troppo largo in modo da evitare sprechi di gomma. Ho utilizzato una bottiglia del latte che ho ritagliato e avvolto su se stessa chiudendo il tutto con del silicone, potete usare anche la colla a caldo. In ogni caso va bene qualsiasi scatolina di plastica o di cartone rivestito con del cellophane. State attenti a non usare contenitori in ceramica o vetro perchè alla fine del tutto per togliere il calco dal contenitore bisognerà romperli.
Le dimensioni devono essere sufficienti a garantire la solidità dello stampo.
A questo punto ho miscelato la gomma siliconica GLS-50 col suo catalizzatore T30, che ne innesca la reazione, in misura del 5%.
Io ne usata un po' più di 100 grammi quindi ho messo circa una siringa da 5 ml piena oltre il fondo scala di catalizzatore.
Una difficoltà che ho incontrato è stata quella di capire quanta gomma siliconica fosse necessaria per ricoprire l'oggetto da ricreare. Per risolvere il problema ho riempito il contenitore con acqua fino all'orlo, ho poi inserito il manico all'interno in modo che l'acqua fuoriuscisse e ho misurato quanta ne era rimasta. In buona approssimazione l'acqua rimanente corrisponde alla gomma che vi servirà.
Se volete evitare che si creino troppe bolle nello stampo che influiscono negativamente sulla riuscita del lavoro state attenti quando miscelate i due componenti a non inglobare troppa aria. Dovete miscelare delicatamente e lentamente in verticale facendo esattamente l'opposto di quello che si fa quando si montano gli albumi a neve.
Ottenuta la miscela pronta a indurirsi l'ho versata nel contenitore e immerso il manico da riprodurre.
La parte più difficile è stata quella di trovare il baricentro per far si che lo stampo si solidificasse in verticale. Ho provato a legare il forchettone in diversi pumti e alla fine ho posizionato il tutto senza più muoverlo.
Non preoccupatevi di fare in fretta e curate i dettagli perchè per la vulcanizzazione completa servono anche 18-20 ore e avete circa un'ora di tempo per la messa in posa. Le tempistiche dipendono dalla temperatura ambiente, l'ideale è rimanere tra i 20 e i 40 gradi centigradi.
In caso la gomma siliconica non indurisse i problemi possono essere due:
- avete messo poco catalizzatore, ve ne accorgete se dopo un'ora la gomma è ancora completamente liquida. In questo caso dovete togliere la gomma dal contenitore e rimiscelare il tutto aggiungendo il catalizzatore necessario.
- la temperatura è troppo bassa, ve ne accorgete se dopo 10-20 ore lo stampo è gelatinoso e appiccicoso, in questo caso basta spostare il tutto vicino ad una fonte di calore.
Io sono stato fortunato e dopo circa un giorno, la gomma era completamente indurita. Per estrarre il manico mi sono aiutato con un bisturi e ho seguito un taglio a zig-zag in modo da aumentare le superfici di contatto tra le due parti nelle fasi successive.
Come potete notare io ho inglobato un po' troppa aria nella gomma e sono rimaste alcune bolle d'aria. Se usate la gomma per ricreare piccoli oggetti ricchi di dettagli per modellismo questo vi creerà dei problemi quindi state molto attenti e seguite quanto vi ho scritto sopra.
Arrivati a questo punto ho ricomposto lo stampo usando elastici ed un bicchiere per tenere il tutto in equilibrio. Anche qui la parte difficile è stato sistemare in verticale il mestolo attorno a cui doveva ricrearsi il manico. Dopo svariate prove ho trovato la soluzione, usando una calamita ho attaccato il mestolo al piano del trapano a colonna, in questo modo potevo pure regolare l'immersione in maniera graduale.
Nell'immagine sopra vedete già la resina Sintafoam all'interno dello stampo che sta iniziando a indurirsi.
Io ho utilizzato la resina della Prochima, ma ne esistono molte tipologie.
Ricordo ancora una volta la pericolosità dei reagenti specialmente per gli occhi e le mucose. Mettetevi in un luogo ventilato e non posate mai gli occhiali. Evitate di toccarvi occhi e bocca con le mani sporche, lavatele abbondantemente finito il lavoro anche se avete usato i guanti.
Le dosi per la resina sono 1 a 1 quindi una volta stabilito la quantità necessaria basta dividere a metà e preparare le due dosi. Io l'ho fatto usando due siringhe separate, ho poi spruzzato il contenuto in un bicchiere, e miscelato sempre senza inglobare aria.
A questo punto ho colato il composto nello stampo. Rispetto alla gomma bisogna fare in fretta perchè il tempo di reazione è molto veloce, dopo 5 minuti è già parzialmente indurita e il tutto si conclude in meno di mezz'ora. Io per sicurezza ho aspettato un'ora poi ho tolto il nuovo manico dallo stampo.
Per essere la prima prova sono soddisfatto e il tutto mi è sembrato abbastanza facile da realizzare.
Un ultimo consiglio che mi sento di darvi è di pulire eventuali residui di resina non indurita sugli strumenti di lavoro col solvente nitro e di chiudere attentamente i contenitori perchè uno dei due componenti è sensibilissimo all'umidità.
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