Parleremo di elettrolisi, come spero sappiate si parla di questo processo ogni volta che abbiamo una corrente elettrica che, scorrendo in un fluido conduttore, crea un'energia chimica che modifica le sostanze presenti nella soluzione.
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La più semplice reazione elettrolitica che si può avere è quella dell'acqua, facendo scorrere una corrente continua in acqua la si scompone negli elementi di cui è composta: idrogeno e ossigeno.
Ma cosa succede ai due elettrodi che immergiamo nella soluzione?
Qui le strade si moltiplicano in base al materiale di cui sono composti e a quali sali sono disciolti nell'acqua.
Normalmente sul negativo si deposita uno strato metallico e sull'altro si creano delle cavità.
L'elettrolisi è molto efficace sulla rimozione della ruggine (ossido di ferro) perché quest'ultima viene ridotta per azione degli ioni di idrogeno che si separano dal catodo e staccata a blocchi dall'effetto meccanico prodotto dalle bollicine.
Io la uso ogni volta che l'oggetto da pulire non è pregiato e so che sotto la ruggine non c'è vernice da salvare. L'elettrolisi molto probabilmente la staccherebbe perché l'oggetto viene portato al ferro quindi perde ogni patina antica. Bisogna anche stare attenti quando l'oggetto è molto compromesso, magari composto quasi interamente da ruggine, in questi casi una volta finita la reazione non rimarrebbe più niente non essendoci del metallo sano.
La prediligo quando gli oggetti sono delicati e con i normali metodi di rimozione della ruggine non so se riuscirei a non far danni, la reazione una volta arrivata sul ferro nudo si ferma e non si creano danni al metallo. L'ho vista usare anche su canne di fucili dove l'uso di una debole carta vetro lascerebbe segni non belli da vedere e difficili da nascondere.
Non c'è bisogno di neutralizzare l'oggetto dopo il trattamento con altri bagni come avviene quando si usano acidi basta sciacquarli in acqua corrente.
Cosa ci serve per fare la pulizia con l'elettrolisi?
1) Un alimentatore in corrente continua. Va benissimo un caricabatterie da auto o quello che avete, io ne ho costruito uno partendo da un alimentatore di un vecchio pc. Se per caso voleste realizzarlo anche voi trovate la guida qui
http://storieefoto.blogspot.it/2014/11/costruzione-di-un-piccolo-alimentatore.html
La corrente che deve riuscire ad erogare l'alimentatore è di uno o due Ampère a circa 12 Volt.
2) Un contenitore in plastica della dimensione adatta.
3) Acqua distillata, tanto quanto basta per ricoprire l'oggetto da pulire. A volte io uso anche acqua di rubinetto e non ho mai notato grosse differenze.
4) Il sale da sciogliere, molti usano il comune bicarbonato di sodio (Soda Solway), altri usano la soda caustica (idrossido di sodio). Non usate sale da cucina perché il gas che si sviluppa è tossico (Cloro). Il vantaggio di usare la soda caustica è che ne basta molto poca, un cucchiaio per litro, per rendere conduttiva l'acqua e avviare l'elettrolisi, il problema è che è molto caustica quindi bisogna usare guanti in gomma e occhiali quando si maneggia l'oggetto bagnato.
Una volta recuperato tutto il necessario, prepareremo il bagno, sgrasseremo per bene l'oggetto e ci assicureremo che ci sia un punto scoperto dalla ruggine per avere un buon contatto con le pinze dell'alimentatore.
Altro accorgimento a cui stare attenti è non immergere le pinze, che quasi sicuramente saranno di rame, per non avere reazioni non volute e rovinarle.
A questo punto al polo negativo (catodo) collegheremo l'oggetto da pulire, a quello positivo (anodo) un oggetto in acciaio o ferro sacrificabile. Quest'ultimo pian piano si corroderà fino a sparire.
Accenderemo l'alimentatore e se tutto è corretto vedremo crearsi molte bollicine.
Dopo qualche ora, a volte giorni, prendendo l'oggetto in mano ci accorgeremo che la ruggine è totalmente sparita o comunque, spazzolando l'oggetto, si stacca facilmente a grossi blocchi.
Di seguito vi metto un po' d'immagini.
Ho provato l'elettrolisi su un vecchio compasso da falegname e su un tappo di lamierino molto sottile, forse di origine militare.
Ecco l'inizio della reazione, si notano le bollicine di idrogeno e ossigeno.
Al catodo è collegato l'oggetto da pulire mentre all'anodo il pezzo di ferro o acciaio da sacrificare.
Dopo qualche ora la situazione è questa.
Il compasso appena tolto dal bagno e asciugato la situazione era questa.
Se si da una leggera passata col dreemel o con la spazzola di ferro per oggetti più grandi si può ottenere un risultato simile a questo. Come vedete le croste rimaste si staccano molto facilmente senza lasciare residui.
Notare dove era appesa la pinza, che volutamente ho lasciato fuori dal bagno, la reazione non ha potuto lavorare e si nota la differenza. Notare anche come, nonostante lo stato del materiale davvero compromesso, non si siano creati danni oltre quelli già presenti.
A questo punto la pulizia è finita e si dovrebbe passare al trattamento per conservare il ferro. Vi accorgerete che in poche ore si ricreerà uno strato di ruggine rossastro molto brutto alla vista. Non preoccupatevene tanto la cosa è inevitabile. Quando sarete sicuri che l'oggetto sarà completamente asciutto con una leggera spazzolata andrà via e potrete dare il prodotto per bloccare la ruggine.
Magari farò una guida per il trattamento del ferro una volta pulito. Stay tuned.