Buttai un occhio dentro e, in una fissura tra le pietre del muro, notai uscire un pezzo di cuoio. Lo estrassi, era tutto umido con muffa e licheni, chissà quanta pioggia aveva preso in tutti questi anni.
Subito mi resi conto di aver tra le mani un pezzo di storia, in particolare si trattava di una giberna per caricatori del Mauser K98 tedesco.
Dopo una veloce lavata con lo spazzolino sotto acqua corrente si presentava così. Il cuoio era completamente piegato, non aveva più la sua forma originale, le parti in alluminio erano incrostate e le cuciture erano sparite, probabilmente il cordino di cotone usato all'epoca non ha retto al peso degli anni e delle intemperie. Inoltre il cuoio assomigliava ad una plastica rigida, appena lo si piegava si creavano piccole crepe.
Era però ancora ben visibile il marchio del fabbricante (A Hellmuth), la città di produzione (Berlin) e la data (1938).
Purtroppo mancava completamente la chiusura, col senno di poi forse è caduta in terra ed è ancora nel rudere, purtroppo non sono tornato a vedere.
Non avevo mai lavorato il cuoio e non sapevo neanche cosa sarei stato in grado di fare, alla fine però non mi sono tirato indietro, buttare questa giberna tedesca nella spazzatura non è nelle mie corde, quindi ho deciso di tentare un restauro.
Ecco come si doveva presentare la giberna per k98 prima di essere abbandonata.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di documentarmi, molte volte lo si da per scontato, ma se non lo si fa si corre il rischio di combinare grossi danni.
Ho scoperto che il problema più grande del cuoio invecchiato è quello di essersi seccato e quindi aver perso la sua elasticità. In effetti la giberna pareva molto fragile, durante il primo lavaggio anche piegarla leggermente creava piccole crepe.
Lo stesso problema si potrebbe avere nel restauro di vecchie borse, portafogli o cinture in questo materiale.
Il primo passo col cuoio vecchio e secco è quindi quello di reidratarlo con acqua e oli appositi.
Per reidratare e sterilizzare il cuoio dalle muffe che lo avevano colonizzato, l'ho lasciato a mollo in acqua per più di un mese, una volta a settimana cambiavo il liquido, provavo a muoverlo delicatamente e aggiungevo qualche goccia di conegrina.
Dopo tutto questo tempo ho lasciato asciugare circa un giorno, stando attento a non far reinsecchire il cuoio nuovamente. Si può passare alla fase dell'oliatura quando il cuoio non bagna più le dita al tocco.
A questo punto ho iniziato a massaggiare e dare olio cercando di far tornare il cuoio ad un livello di flessibilità che mi permettesse di lavorarlo senza romperlo. Potete continuare a dare olio e massaggiare fino a quando vi accorgerete che il pezzo non assorbe più l'unguento. Tra un'oliata e la successiva lasciate passare un giorno.
Ci sono vari tipi di oli che possono andare bene, io ne ho acquistato uno per selle da cavallo, alcuni mi avevano consigliato anche la comune crema da mani contenente vaselina, ma altri me l'hanno sconsigliata perchè potrebbe favorire le muffe col passare del tempo.
Io mi sono aiutato con dei pezzi di legno di misura per dare la forma alle tasche della giberna e due semplici assi chiusi nella morsa per appiattire la parte retrostante.
Se dovete lavorare borse o scarpe in questa fase aiutatevi con vecchi giornali e cordini per non lasciare segni coi morsetti.
Dopo qualche giorno passato in queste condizioni è arrivata la parte difficile. Ricucire assieme le parti.
Per cucire il cuoio ho dovuto riaprire i fori fatti all'epoca, ho usato un punteruolo che ho preso su amazon assieme ad un set di aghi e filo per cuciture di questo genere.
Purtroppo il cuoi usato all'epoca era molto robusto ma, allo stesso tempo, abbastanza grezzo. Questo ha fatto si che alcune parti nonostante le reidratazione fossero irrimediabilmente perse ed impossibili da cucire.
Per cucire il cuoio si lavora con due aghi incrociando ogni volta i punti che quindi rimangono ben saldi senza bisogno di nodi particolari.
La parte più difficile è stata quella di far combaciare i punti delle singole parti. In ogni caso nonostante le mancanze e i pezzi ormai irrecuperabili mi reputo soddisfatto.
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