giovedì 30 maggio 2013

Come riparare cellulari, telecomandi o altro dopo un bagno in acqua

Oggi mi è capitato di leggere un articolo di un bravo fotografo delle mie zone che ha dovuto cambiare la 5d mark II a causa di un bagno in acqua salata.
L'articolo in questione lo trovate qui

http://www.stefanotealdi.com/2013/in-arrivo-la-canon-6d

Tra l'altro sono molto curioso di leggere la sua recensione sulla canon 6d perché è il mio sogno nel cassetto e prima o poi il regalino me lo farò.
Ma veniamo al dunque, durante le mie esperienze lavorative mi è già capitato più volte di avere a che fare con oggetti elettronici come telecomandi, cellulari o altro caduti in acqua.
Logicamente la situazione peggiore è quella con l'acqua del mare perché la sua salinità la rende molto conduttiva e quindi crea dei cortocircuiti all'interno delle schede elettroniche. La corrente in situazioni normali dovrebbe passare in determinate vie, mettendo il circuito a bagno in acqua salata queste vie vengono meno e la corrente cerca la strada più veloce per passare dal positivo al negativo della nostra batteria, se la trova abbiamo un bel cortocircuito e tutti i dispositivi che ne vengono interessati potrebbero subire dei danni.
Per questo motivo la cosa più immediata da fare è togliere la batteria, senza cercare di spegnere il dispositivo o altro, più siamo veloci meglio è, perché è lei che creerà il danno. Se avete un iphone che ha la batteria integrata e non può essere rimossa non so proprio cosa dirvi.
A questo punto non ci resta che sperare, se siamo stati abbastanza veloci ci sono buone possibilità che la corrente non sia ancora riuscita a bruciare qualche componente del circuito stampato.
Purtroppo l'acqua salata una volta evaporata lascia il sale all'interno dei nostri dispositivi e questo, in presenza di umidità, fa da conduttore quindi dobbiamo cercare di toglierne tutti i residui.
Per fare questo dobbiamo cercare di smontare lo smontabile, l'ideale sarebbe riuscire ad arrivare ad avere le singole schedine separate tra loro e immergerle in un bagno di acqua distillata. Vi ricordo che l'acqua distillata non conduce corrente ed è avida di sali. Il bagno, a seconda delle condizioni, si può ripetere due o tre volte cambiando l'acqua. Quando vedete che il circuito non presenta più tracce di sale potete terminare il lavaggio.
A questo punto la teoria dice che basta asciugare per bene i circuiti, ma io per assicurarmi che l'acqua sia stata completamente eliminata faccio ancora un bagno di un'ora in alcool. Quest'ultimo è idrorepellente, vi fa anche una bella pulizia del circuito stampato ed inoltre è molto più facile da asciugare rispetto all'acqua.
Dopo il bagno in alcool non resta che asciugare con un phon o un forno il nostro dispositivo e incrociare le dita. Occhio solo alla temperatura, cercate di non far raggiungere i dispositivi elettronici più di 60-70 °C.
Purtroppo le speranze di riportare in vita un cellulare o altro caduto in acqua di mare sono molto basse, ma tentar non nuoce.


Today I read a post by a good photographer of my areas that had to change the 5d mark II due to a dip in the salt water.


http://www.stefanotealdi.com/2013/in-arrivo-la-canon-6d

I'm very curious to read his review on the canon 6d because it is my dream as soon as possible I want to buy.
During my work experience I have worked with electronic items like remote controls, mobile phones or other fallen into the water.
Logically, the worst situation is that with the water of the sea because its salinity makes it very conductive and then creates short circuits within the electronic boards. The current in normal situations should move in certain ways, putting the circuit in salt water these routes are no longer valid and current look for the quickest way to switch from positive to negative of our battery, if found we have a short circuit and all devices that are affected may be damaged.
For this reason, the most immediate thing to do is remove the battery, without trying to turn off the device or otherwise. We have to be very fast because it will create less damage. If you have an iphone that has the built-in battery that can not be removed do not have much hope.
At this point we can only hope that, if we were fast there are good chances that the current has not yet managed to do damage to any component of the PCB.
Unfortunately, once the salt water evaporates leaving the salt within our devices and this, in the presence of moisture, acts as conductor so we have to remove all residues.
To do this we attempt to disassemble, the ideal would be able to get to have the individual printed circuit boards separated from each other and immerse them in a bath of distilled water. I remind you that distilled water does not conduct current and is greedy of salts. The bathroom, depending on the conditions, may be repeated two or three times changing the water. When you see that the circuit has no more traces of salt can finish washing.
At this point, the theory says that it is enough to dry the circuits, but I do to make sure that the water has been completely eliminated I still do a one-hour bath in alcohol. This is water-repellent, it also makes a nice PCB cleaning and is also much easier to dry than water.
After bathing in alcohol you just have to dry it with a hair dryer or an oven and hope our device. Careful you are heading to the temperature, do not let electronic devices to reach more than 60-70 ° C
Unfortunately the hopes of reviving a mobile phone or another fell in seawater are very low, but attempt not cost anything.




giovedì 23 maggio 2013

Distintivo della campagna italiana in Grecia Albania

Sabato sono andato a fare un giro a Militalia di Novegro, come mi aspettavo c'era molta roba interessante ma i prezzi erano davvero fuori dal comune.
Per carità si ha possibilità di vedere la merce dal vivo e di trattare con i commercianti, ma penso che, in questi periodi di crisi, se non si abbassano un po' i prezzi il collezionismo militare diventerà per pochi eletti.
Infine ho visto che il grosso del materiale esposto era tedesco, diciamo un buon 70%, possibile che tutti cerchino solo ed esclusivamente roba nazista?
Ad ogni modo non potevo venire a casa senza niente e qualcosa ho trovato.
Mi sono aggiudicato questo pin della campagna italiana in Grecia e Albania e un trattato sul 111° Fanteria di Linea al servizio di Napoleone per 30 €.
Gli altri venditori chiedevano per il pin almeno 40 € io l'ho pagato 20 €.
Fu istituito il 13 Maggio 1942 con circolare ministeriale N° 356 e venne concesso a tutti quelli che avevano combattuto per almeno 3 mesi sul fronte greco-albanese-jugoslavo dal 28 ottobre 1940 al 23 Aprile 1941, per regolamento andava portato sopra i nastrini sul petto sinistro.
Come per gli altri distintivi ne esistono diverse varianti, questo è prodotto da Boeri Roma, venne prodotto anche da Johnson Milano-Roma e da Fratelli Lorioli Milano, ne esistono versioni anonime e defascistizzate dell'immediato dopoguerra. Queste ultime due logicamente sono più rare e anche i prezzi possono essere più alti.
La frase al dritto significa: L'Albania ai soldati vittoriosi di Roma.

Ecco i due acquisti.

Distintivo fronte albanese greco e 111 di linea dal 1800 al 1814

Fronte
Distintivo fronte albanese greco

Retro
Distintivo fronte albanese greco



On Saturday I went to Militalia Novegro, as I expected there was a lot of interesting stuff but the prices were really out of the ordinary.
For goodness sake you have a chance to see the goods live and deal with traders, but I think, in these times of crisis, if not slightly lower prices for collecting military will become wealthy few.
Finally I saw that the bulk of the material shown was of German origin, at least 70%, possible that everyone will be looking exclusively Nazi objects?
Anyway I could not come home with nothing, and I found something.
I bought this pin of the Italian expedition in Greece and Albania, and a treatise on the 111th Line Infantry in the service of Napoleon for 30 €.
It was established May 13, 1942 by ministerial N ° 356 and was given to all those who had fought for at least 3 months on the front greek-Albanian-Yugoslav October 28, 1940 April 23, 1941, by regulation was brought above the ribbons on his chest left.
As for the other badges there are several variants,this is produced by Boeri Roma, was also produced by Johnson from Milan to Rome and Fratelli Lorioli from Milan.
There are versions of unmarked and some with no sign Fascist created after the war.
These last two are logically rarest and also the prices may be higher.
The phrase means the obverse: Albania to the victorious soldiers of Rome.






venerdì 17 maggio 2013

Piastrino tedesco di un prigioniero di guerra

Quella che oggi vi voglio raccontare su storie e foto è la storia di un vero colpo di fortuna.
All'ultimo mercatino non ho trovato nulla, me ne stavo andando e la maggior parte dei banchetti stava ritirando la merce dato anche il mal tempo.
In realtà qualcosa di bello l'avevo visto ma i prezzi erano davvero folli specialmente per questi periodi dove i soldi sono sempre pochi.
Ad un certo punto in una di quelle cassette piene di ferracci vedo una piastrina di metallo quadrata con tre fori. Subito ho pensato a qualche targhetta di qualche gavetta o simili, la prendo in mano e sorpresa.
Mi accorgo che è una piastrina militare avendo le scritte sulle due metà specchiate rispetto all'asse centrale che è traforato per permetterne il distacco in caso di bisogno.
I tre fori e la fattura mi ricordano le piastrine tedesche, ma quelle normalmente sono ovali questa invece è rettangolare. Purtroppo non conosco il tedesco ma le scritte e i caratteri impressi mi ricordano lo stile del periodo bellico, quindi, anche senza sapere cosa sia di preciso, la prendo, mi chiede 10 €, la porto via a 5 €.

Come sempre prima di andare avanti vi chiederei, dato che tutto quello che faccio è per passione, se poteste gentilmente fare qualche click sulle pubblicità a destra o sotto. Si aprirà una pagina di sponsor, a voi non costa niente e non ci sono virus essendo tutte pubblicità di google, poi potete richiuderla. In tasca mi viene qualche centesimo e mi copre quelle poche spese di dominio e sito internet. Grazie mille davvero.
Le scritte impresse sono:

STALAG IA/EB
Nr. 14756 FZ (sotto FZ ci sono due 0 impressi con meno forza ruotati di 90°, pensavo a qualcosa di casuale, ma compaiono in entrambi i versi)
JT

Arrivato a casa faccio una breve ricerca in internet e mi accorgo che la scritta STALAG sta a indicare i campi di prigionia tedeschi della seconda guerra mondiale, in cui venivano internati i militari nemici catturati e i militari tedeschi indisciplinati.

Trovo su questo sito http://www.pegasusarchive.org/pow/Stalag.htm che la dicitura IA/EB indica lo stalag di Ebenrode odierna Nesterov in Russia.
Le cifre stanno ad indicare il numero di matricola e FZ JT probabilmente qualche classificazione del prigioniero interna al campo.

A questo punto inizio a fantasticare su che storia possa aver avuto questa piastrina, magari un militare italiano o partigiano catturato dopo l'8 Settembre, non vi nascondo che questa ipotesi è quella che mi piace di più perché mio nonno venne catturato dai tedeschi e si passò un brutto periodo di prigionia in Germania quindi probabilmente aveva un piastrino come questo; altra ipotesi quella di un militare internato di qualche esercito straniero che sulla via del ritorno, finita la guerra, l'ha buttato oppure un militare russo o tedesco che, dopo un periodo d'internamento, è stato mandato in prima linea a combattere contro i partigiani. Chi lo sa, solo la macchina del tempo potrebbe svelarci la storia di quest'oggetto, io sono contento lo stesso.

Ed eccolo appena ritrovato e dopo un veloce restauro.

Piastrino tedesco rettangolare prigioniero di guerra

Piastrino tedesco rettangolare prigioniero di guerra

Piastrino tedesco rettangolare prigioniero di guerra


What today I want to tell you the story of a real stroke of luck.
Last flea market I have not found anything, I was leaving and most of the banquets was withdrawing the goods because there was bad weather.
In fact I had seen something beautiful but the prices were really crazy especially for those periods where the money is always short.
After a while in one of those boxes full of old iron I see a square metal plate with three holes. Immediately I thought of a plate of some mess, I'll take it in hand and surprise.

I notice that is a plate having the military written on the two halves mirrored with respect to the central axis that is perforated to allow the tear in case of need.
The three holes and the bill remind me of the German plates, but those usually are oval instead this is rectangular. Unfortunately I do not know German, but the writing and characters imprinted remind me the style of the second world war, so even without knowing what it is exactly, I'll take it, ask me € 10, taking her away to 5 €.


The inscriptions are engraved:

STALAG IA/EB
Nr. 14756 FZ
JT

When I got home I do a brief search on the internet and find out that the word STALAG indicates the German prison camps of World War II, where they were interned captured enemy soldiers and undisciplined German soldiers.

I find it on this site http://www.pegasusarchive.org/pow/Stalag.htm that the wording IA / EB indicates the stalag of Ebenrode Nesterov in today's Russia.
The figures are to indicate the number and FZ JT probably some internal classification of the prisoner at the camp.

At this point I start to fantasize about that story may have had this plate, maybe an Italian military or partisan captured after September 8, I will not conceal that this hypothesis is the one I like best because my grandfather was captured by the Germans and passed a bad period of imprisonment in Germany so he probably had a small plate like this, other hypothesis than a military internship some foreign army on the way back, after the war, he threw a military or Russian or German, after a period of internment, he was sent to the front line to fight against the partisans. Who knows, only time machine could reveal the history of this object, I'm happy all the same.




martedì 14 maggio 2013

Le mie montagne attraverso una lente

Questo scatto è nato così per caso, stavo smontando la frontale per pulirne la lente. La smonto, le do una pulita e ci guardo attraverso, subito mi viene l'idea di fare una foto. Purtroppo con la reflex era impossibile, la lente è troppo grossa, ma con la fotocamera del cellulare, un Samsung Galaxy Wonder, tutto è possibile.
La qualità non è delle migliori, ma considerando che ce l'ho sempre dietro a volte ci si toglie alcuni sfizi.

samsung galaxy eonder montagne


venerdì 10 maggio 2013

Qualche foto col Sigma 180 Macro

Finalmente ho avuto il tempo di sistemare qualche scatto fatto col Sigma 180 Macro il 25 aprile in Val Varaita.
Vi posto qualche scatto qui su storie e foto.
Su questo obiettivo dalle ottime qualità e ottimo rapporto prezzo/qualità si è già detto molto e trovate migliaia di recensioni in internet, io non posso far altro che condividere.
Devo dire che nasconde anche doti da obiettivo per ritratti e questo mi ha stupito non poco avendolo sempre usato per far foto a fiori e insetti. Sotto trovate uno scatto fatto al volo alla mia ex compagna con un crop al 100% per capire il perché del mio stupore.

ISO 800 f11 1/100 mano libera

ISO 800 f11 1/250 mano libera

ISO 800 f6,3 1/500 mano libera

Questa invece è l'immagine che mi ha stupito.

ISO 320 f7,1 1/640 mano libera

CROP AL 100% (click per ingrandire 1 a 1)






I finally had time to fix some shots done with the Sigma 180 Macro April 25 in Varaita valley.
I must say that also hides qualities as a portrait lens and I was very surprised having always used to take pictures of flowers and insects. Below I have posted a picture made ​​my girlfriend with a 100% crop to understand why I was amazed.
These few clicks.

giovedì 2 maggio 2013

Una giornata col Sigma 12-24

Il 25 Aprile sono partito al mattino presto, nonostante il meteo non promettesse niente di buono, armato della mia Canon 40d e tutti gli obiettivi.
L'idea era quella di fare qualche scatto degno del nome e passare una giornata di relax.
La meta decisa, la Val Varaita.
Purtroppo la luce per tutto il giorno non è stata delle migliori e mi ha costretto a tenere gli ISO abbastanza alti, la 40d non è più una macchina giovincella e in questo sente un po' il peso degli anni.
Prima tappa, in un posto trovato a caso sul torrente Maira nei dintorni di Busca durante il viaggio, ad un certo punto passo su un ponte e, guardando sotto, vedo i ruderi di un mulino e le sponde alte stile canyon.
Innesto il Sigma 12-24 e faccio qualche scatto.

Torrente Maira sigma 12-24
ISO 100 f22 1/6 12 mm

Torrente Maira sigma 12-24
Unione di due scatti verticali dal lato opposto alla foto precedente.

I ruderi del mulino, non ho scattato una foto dell'esterno perché era tutto sommerso dalla vegetazione. Notare all'ingresso il bellissimo affresco.

Affresco in mulino sul torrente maira sigma 12-24
ISO 400 f 7.1 1/60 12 mm

Affresco in mulino sul torrente maira sigma 12-24
ISO 400 f 7.1 1/50 24 mm

 mulino sul torrente maira sigma 12-24
ISO 1600 f4.5 1/30 12 mm

ISO 1600 f9 1/80 20 mm

Dopo questa breve sosta ci siamo mossi, abbiamo fatto po' di pause qua e la, ma gli unici scatti degni di nota con quest'ottica li ho fatti all'interno del lago semi asciutto di Pontechianale poco prima di tornare a casa nel pomeriggio. Il paesaggio era ancora puramente invernale e sembrava di essere in un fiordo norvegese.

Lago di pontechianale sigma 12-24
ISO 400 f14 1/250 12 mm

Lago di pontechianale sigma 12-24
Unione di 3 scatti verticali

In conclusione il Sigma 12-24 lo reputo un ottimo obiettivo con un rapporto qualità prezzo davvero notevole, considerando che lo si trova nuovo sui 750 €. Purtroppo lo sto sfruttando poco essendo nato per coprire un full frame.
Le uniche sue pecche sono la luminosità massima di f 3,5 e l'impossibilità di montarci dei filtri avendo l'ultima lente sporgente rispetto i petali del paraluce.
Ho visto però fotografi che si sono costruiti dei supporti artigianali per poterci montare i filtri lee. Prima o poi proverò e vi farò sapere.
Nella giornata ho anche fatto qualche scatto col sigma 180 macro ma questa è un'altra storia.